
Come avere successo fallendo spesso
La chiave per il Successo è il Fallimento
La frase sembrava stupida pure a me mentre la scrivevo, figuriamoci a te che la leggi, ma nonostante ciò è la verità.
Difficilmente il tuo primo tentativo, la tua prima attività avrà il successo che speravi, che sognavi prima di passare alla pratica, ma non importa, anche fallire ti darà un vantaggio enorme rispetto a quelli che non sono mai falliti.
Tutto questo però solo ad una condizione, anzi due:
a) Capire i motivi dove hai sbagliato, dove le tue ipotesi non si sono trasformate in realtà e soprattutto perché
b) Non ripetere gli errori fatti, al limite farne di nuovi
Impara tutto ciò che ti è possibile dagli errori degli altri. Non avrai tempo a sufficienza per farli tutti.”
(Alfred Sheinwold)
Quando sarai così bravo ad imparare dai tuoi errori, che puoi apprendere dai fallimenti, e quindi evitarli, che gli altri fanno accanto a te, il successo diventa solo questione di tempo.
Purtroppo ognuno pensa di essere il fiocco di neve speciale, ognuno pensa di essere immune ai comportamenti che decretano il fallimento degli altri.
Abbiamo già visto che questo è il Bias cognitivo primario, magari nel tuo caso potrebbe anche essere vero, ma quando pianifichi qualcosa agisci come se tu non lo fossi:
Se non sei immune ti sei preparato e sai come comportarti
Se speciale lo sei davvero meglio così, sarà ancora più facile ottenere il successo
Nella Silicon Valley c’è un motto che spiega in parte perché il fallimento è così importante, non solo è fondamentale, ma va anche ottenuto in modo veloce:
Fallisci veloce fallisci spesso
Questo motto da solo non spiega perché sia cosi importante fallire, ma una sua variazione ci svella l’arcano mistero:
Fail and move on
Tradotto letteralmente sarebbe “muoviti e vai avanti”, ma il vero significato è:
Fallisci e riprovaci
Nella cultura di Silicon Valley che premia la velocità, la grande idea, il successo veloce, niente è più catastrofico che rimanere incastrati in un progetto che non esplode, ma neanche fallisce.
Una situazione di questo tipo porta via energie, soldi e soprattutto tempo che è il bene più raro di tutti.
In un ambiente ad alto tasso competitivo e con ricambio di aziende, idee e concetti velocissimo, come è la tecnologia, se la tua azienda non ha successo velocemente, meglio che fallisca altrettanto veloce, perché se non cresce alla svelta è solo questione di tempo ma la strada è probabilmente segnata:
meglio prima che dopo!
Caro Max ma ti ha dato di balta il cervello?
Sai cosa vuol dire fallire in Italia?
Sai l’etichetta che ti rimane appiccicata addosso per tutta la vita?
Sai i problemi finanziari e legali che un fallimento comporta?
Certo che lo so, certo che le tue domande sono pertinenti e che in Italia era così, ma ora non più, il mondo ed anche l’Italia è cambiata:
Internet ed il digitale hanno cambiato le regole del gioco.
Quando fino a venti anni fa dovevi aprire un negozio fisico, una sede, operai, segretarie e chi più ne ha, più ne metta, ora puoi testare la tua idea a basso costo monetario.
Soprattutto puoi vedere se la tua idea è buona oppure no, limitando al minimo i danni in caso l’idea era sbagliata e quindi fallisce.
Il libro di Chris Guillebeau The 100$ Startup ha mostrato al mondo come creare progetti spendendo poco o niente.
Peccato che non è vero!
O meglio, è vero solo in parte, i 100$ del titolo servono per creare sensazione, sono un numero che non va preso alla lettera, altrimenti sarà difficile proporre qualcosa che funziona davvero.
Prima dell’avvento di internet eri costretto a spendere cifre importanti già prima di iniziare ad incassare il primo euro, ora grazie al web puoi creare attività spendendo pochi, pochissimi soldi comparati al mondo fisico.
Certo che era vero che fallire ti rovinava, pensa ad aprire un ristorante:
comprare la licenza, comprare l’attrezzatura, pagare tutte le altre varie spese, assumere personale, ecc. ecc.
Ancora non avevi acceso un fornello e già avevi un debito di 50/100000 euro quando andava bene…
Logico che un fallimento ti rovinava una buona parte del resto della vita.
Poi non è che dopo un mese puoi dire che non va, la gente ha bisogno di tempo per scoprire la tua cucina, perché il passaparola faccia il suo effetto, con il risultato che continuavi ad insistere anche quando tutti gli indicatori ti dicevano di tagliare le perdite e fare qualcos’altro.
Per la cronaca, due ristoranti su tre falliscono nei primi 3/5 anni dall’apertura.
Confrontiamolo con Internet:
un sito web per piccoli progetti ti costa tra i 100 e i 300 euro all’anno e fino a quando non vedi che c’è richiesta dei servizi che offri eviti di aumentare le spese.
Un sito web puoi farlo anche come secondo lavoro, puoi aspettare a fare il salto che l’attività cominci a girare:
se lavori con il fisico la tua presenza è obbligatoria, devi entrare dentro con tutto il tuo tempo, senza sapere prima se c’è una richiesta vera di quello che offri oppure no.
Molte delle persone che hanno avuto ed hanno successo su internet, solo al secondo, terzo, a volte anche quinto o più tentativo sono riusciti a sfondare:
ci sono riusciti grazie alle lezioni imparate nei fallimenti precedenti, che sarebbe meglio cambiargli il nome:
non fallimenti, ma lezioni necessarie per raggiungere il successo.
Anche se vin ogni progetto investite 3000 euro. che sono già molti per un imprenditore solitario su internet, potete arrivare a dieci progetti con solo 30000 euro, mentre con il fisico con 30000 euro praticamente non fate niente.
Quello che conta su internet è la capacità di andare avanti nonostante i fallimenti, continuare a provare migliorandosi ad ogni tentativo; questo e non i soldi sono la chiave del successo su internet.
Risulta chiaro che fra i milioni che provano molti sono costretti a procedere per tentativi andati male, ma come sempre nei grandi numeri c’è anche chi ha successo al primo colpo:
magari sei proprio tu!
Ti rivelo un grande segreto che solo in pochi conoscono:
se non ti butti, se non ci provi, non potrai mai saperlo!
Grazie per il tempo che mi hai dedicato.
Se ti va, fammi sapere cosa ne pensi nei commenti qui sotto.
Max